In uno scenario di mercato piuttosto statico, fatta salva l’eccezionalità del 2020, il fenomeno più significativo è la crescita negli ultimi anni del latte alta digeribilità che nelle versioni fresco e UHT (che rappresenta l’85% dei volumi in questo segmento) si può stimare abbia raggiunto nel 2019 una quota sul totale mercato di quasi il 14% in volume e 16% in valore. Altro aspetto di rilievo è il ridimensionamento della tipologia ESL (Extended Shelf Life) che ha perso progressivamente quote.
Un cenno a parte merita il latte biologico, trasversalmente al mercato. La crescita di questa tipologia sia nel fresco sia nell’UHT è stata negli ultimi anni considerevole e progressiva. Tanto per restare alla fase più recente, nei format moderni (GDO+discount) nell’anno terminante ad aprile 2020 si è registrato un incremento in volume dell’8% per il fresco biologico (in controtendenza con il mercato generale) e di oltre il 15% per l’UHT biologico (con un’accelerazione in questo caso nei primi mesi dell’emergenza Covid-19). Quest’ultima versione ha sviluppato un valore di poco superiore ai 13 milioni di euro rispetto agli oltre 50 milioni di euro del latte fresco bio che incide nella categoria del latte fresco per il 6,7% mentre l’incidenza del bio nel segmento UHT è dell’1% in valore.