Consorzio Virgilio: storia, qualità, territorio, ambiente

Le caratteristiche che rendono vincente questa cooperativa mantovana di secondo grado. E l’analisi su consumi e mercato durante l’emergenza Covid proposta a IZ dal presidente Paolo Carra

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Paolo Carra, il presidente del Consorzio Latterie Virgilio.

Giugno 2020, l’estate è ormai alle porte mentre un paese intero cerca di tornare con prudenza ad una situazione di normalità dopo le difficili settimane di paura nelle quali tutto si è fermato. Tranne naturalmente l’agroalimentare, che è stato uno dei comparti produttivi che non ha smesso un solo giorno di essere operativo.
Proviamo a ripercorrere questi mesi difficili attraverso un’intervista che ci ha concesso Paolo Carra, presidente dal 2008 del Consorzio Latterie Virgilio, cooperativa mantovana di secondo grado che commercializza le due grandi dop del Grana Padano e del Parmigiano reggiano ed è tra i principali produttori italiani di burro, panna e mascarpone.

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La macchina confezionatrice del mascarpone.

Un punto di osservazione privilegiato quello di Virgilio per riuscire a capire quale sia stato l’impatto generato dalla pandemia, sia in Italia che sul mercato europeo ed extra-Ue, sia per i prodotti freschi che per le due Dop.

Presidente Carra, che cosa l’ha colpita di più dell’emergenza nazionale che dallo scorso marzo ha colpito il nostro Paese?

Senz’altro quelle che sono state le scene simbolo di questi mesi: le terapie intensive e l’immane lavoro del personale sanitario, gli assalti ai supermercati e gli scaffali presi d’assalto, i negozi e ristoranti vuoti a Milano come a Roma, in uno scenario di grande silenzio e desolazione che mai nessuno avrebbe potuto prefigurare.

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La gamma dei prodotti Virgilio.

Dell’impatto sulla filiera agroalimentare posso confermare ciò che si è ripetuto in queste settimane: la filiera ha dato grande prova di sé, riuscendo a far fronte ad un incremento improvviso della domanda. Le aziende fornitrici della gdo non hanno mai smesso di lavorare, anzi hanno aumentato la loro produzione, mentre le aziende con forniture rivolte al canale horeca hanno sofferto e ridotto fortemente i fatturati.

E Virgilio?

Il nostro Consorzio ha rapporti consolidati e continuativi con la Grande distribuzione organizzata, sia italiana che europea: sono stati pertanto per noi mesi molto impegnativi. La permanenza forzata degli italiani nelle proprie abitazioni ha stimolato com’è noto gli acquisti di molti prodotti per le preparazioni in casa, penso per quanto riguarda i nostri prodotti, al burro e al mascarpone. Di conseguenza, come molte delle aziende lattiero-casearie, abbiamo registrato nei mesi di marzo e aprile, fino a dopo Pasqua un aumento delle vendite pari al 10-15%, lo stesso si può dire anche sui paesi Europei.

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La burrificatrice, ripresa durante la fase del primo impasto.

Per soddisfare il picco di domanda dei mesi di marzo e aprile, abbiamo dovuto aumentare le turnazioni durante il giorno e avviato anche turni di lavoro notturno. Grazie alla flessibilità garantita sia dalla nostra struttura che dalla filiera produttiva che sta a monte, siamo riusciti ad assecondare velocemente le richieste della domanda, riducendo i formati industriali medio grandi a servizio della ristorazione, dei catering e della ristorazione collettiva, a vantaggio dei formati medio piccoli, con una maggiore varietà per meglio rispondere alle esigenze delle famiglie.
Per produrre una maggior varietà di piccoli formati, a scapito dei quarti e degli ottavi del Grana e Parmigiano, destinati invece a grossisti e operatori dell’horeca, sono aumentate le ore di lavorazione e abbiamo aggiunto altri turni per garantire la produzione. Nonostante le difficoltà e le paure della situazione, siamo riusciti ad andare incontro alle esigenze dei nostri clienti.

L’aumento produttivo per far fronte alla richiesta della gdo ha compensato le perdite causate dalla chiusura del canale horeca?

Diciamo che l’incremento della produzione per il canale della grande distribuzione e dei negozi di vicinato è riuscito, anche se in parte, a compensare le perdite del canale horeca, ma fondamentalmente in virtù del fatto che il nostro Consorzio non è “concentrato” sul canale della ristorazione. Con la chiusura di mense, bar e ristoranti e la cancellazione di convegni ed eventi, i segmenti dell’horeca e del food service sono stati in forte sofferenza. Per alcune referenze destinate alla ristorazione il calo a livello nazionale ed europeo è stato in alcuni casi del 60-70%, in altri casi le perdite sono state più contenute, intorno al 15-20%. E va detto che il settore horeca è un settore tuttora in crisi: per almeno tutto il 2020 la situazione è fortemente compromessa.

E cosa è avvenuto invece fuori dall’Italia?

All’indomani della diffusione dell’epidemia, abbiamo avuto come Consorzio Virgilio numerose richieste di incrementare i volumi di export, dovuti al timore crescente che si diffondeva nei vari paesi europei e non solo di vedere esauriti gli stock qualora si verificasse una forte affluenza nella grande distribuzione. Gli ordini sono così aumentati di circa il 10% rispetto alle settimane precedenti, con particolare riferimento a Grana Padano, Parmigiano Reggiano e mascarpone.

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La stalla di un’azienda conferente alla Latteria Venera Vecchia.

A livello europeo le vendite di Grana e Parmigiano, dopo tale incremento iniziale della domanda, si sono mantenute stazionarie in tutti i nostri principali mercati di destinazione: Germania, Francia, Spagna e Regno Unito. Sul fronte extra-Ue (Stati Uniti, Messico, Canada e paesi asiatici). Abbiamo invece registrato un calo delle vendite, in quanto il lockdown ha causato rallentamenti e problemi negli scambi commerciali e nel traffico merci: tutte le esportazioni hanno subito rallentamenti fin dall’inizio dell’epidemia, sia per i prodotti finiti che per le materie prime.

Andrà meglio secondo lei nei prossimi mesi?

È difficile dirlo. Il mondo non ha ancora superato l’emergenza Covid, che dopo l’Italia sta ora affliggendo altri paesi in tutto il mondo. Oggi il mercato internazionale è alquanto fermo. Se pensiamo ad esempio alle esportazioni di cibo e di vino nei paesi asiatici, al momento sono tutte senza sbocchi, dal momento che si tratta di mercati in cui si opera prevalentemente con la ristorazione.

Tornando all’Italia, ai vostri stabilimenti di Mantova, Carpi, come avete gestito i mesi dell’emergenza a livello di organizzazione interna del lavoro?

Ci siamo immediatamente adeguati ai protocolli previsti dal Governo e dalla Regione per il contenimento del virus negli ambienti di lavoro, utilizzando la modalità dello smart working, limitando i contatti con i fornitori esterni, adottando un differenziato sistema di ingressi, una gestione oculata degli spazi comuni quali spogliatoi e mensa, una maggiore separazione tra gli operatori della catena, oltre ovviamente a garantire una fornitura puntuale di tutti i dispositivi di protezione individuali necessari (non sempre facili da reperire).

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Una famiglia di prodotti Virgilio, il Parmigiano Reggiano della Latteria Venera Vecchia (MN1703)

Abbiamo costituito una “unità di crisi” che si riuniva virtualmente e che ha permesso di consolidare un gruppo di lavoro che ha operato efficacemente e velocemente, dando risposte e soluzioni adeguate.
La flessibilità e il modello organizzativo adottati per far fronte all’emergenza, saranno senz’altro un bagaglio di conoscenze sempre più utili in futuro e applicabili anche in un mercato che tenderà a fasi evolutive sempre più veloci.

Come va adesso il mercato delle vostre principali produzioni?

I prezzi della materia prima in questi mesi sono crollati, di conseguenza anche il burro, le panne e i derivati, formaggi compresi. Quanto al mercato delle due Dop, è in riduzione, si spera che mandando meno materia prima in produzione e riducendo l’offerta, il mercato possa riprendersi.

Si è parlato in questi mesi di connessioni tra Covid19 e inquinamento ambientale.

Si, ma si tratta di aspetti tutti ancora da dimostrare scientificamente. Ad ogni modo, l’attenzione crescente sull’impatto ambientale delle produzioni zootecniche è qualcosa che non ci impensierisce, perché abbiamo posto da sempre come nostro posizionamento strategico, insieme al controllo di tutta la filiera e al benessere animale, la sostenibilità e l’attenzione all’ambiente.

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La stagionatura del Grana Padano.

Una sostenibilità che noi traduciamo in un impegno concreto e in soluzioni tangibili che vanno a vantaggio del territorio e dei consumatori, ai quali intendiamo trasferire il messaggio che quando acquistano un prodotto a marchio Virgilio sostengono la cooperazione mantovana e bresciana e difendono l’ambiente.

Che cosa possono vedere concretamente i consumatori?

Possono vedere ad esempio come trasportiamo il latte delle nostre stalle: siamo la prima cooperativa lattiero casearia in Italia che si è dotata di un automezzo alimentato a metano liquefatto e biometano. Nel mese di settembre dello scorso anno abbiamo presentato, nel nostro quartier generale in viale della Favorita a Mantova, un motore a metano da 13 litri per 410 CV di potenza e un’autonomia fino a 1.100 chilometri. Un veicolo verde, alimentato a metano liquefatto, e che rappresenta la prima cisterna esclusivamente dedicata per il trasporto “sostenibile” del latte; dal momento che il biogas che alimenta il mezzo è ricavato dal riutilizzo dei reflui zootecnici delle aziende socie, la nostra motrice è un perfetto esempio di “economia circolare”. Costruito da Scania, il mezzo percorre ogni giorno più di 300 km per raccogliere il latte dalle cooperative aderenti. L’autotelaio è allestito con una cisterna orizzontale di capacità 20mila litri a tre scomparti indipendenti.

Con quale risparmio in termini di emissioni?

Utilizzando il nostro mezzo per la raccolta del latte, consentiamo di abbattere le emissioni di CO2 fino al 15%, grazie all’utilizzo di metano di origine fossile, mentre con il biometano si garantisce una riduzione fino al 90 per cento.

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Interni della Latteria Venera Vecchia, a Gonzaga (Mn).

Noi crediamo nella sostenibilità e nell’economia circolare e riteniamo che tale azione completi un percorso virtuoso che i consumatori ci chiedono e che stiamo declinando anche con i progetti europei Life Dop e Life Ttgg per definire modelli di riduzione delle emissioni nelle filiere del Grana Padano e del Parmigiano Reggiano dalla stalla al caseificio.
Il nuovo Green Deal, che la Commissione europea sta delineando attraverso la strategia From fark to fork e quella sulla biodiversità, passa a mio avviso anche attraverso un’alleanza fra l’agricoltura, l’industria, l’energia e i trasporti.

A che punto sono i due progetti europei che ha appena citato?

La visione di crescita sostenibile e di ecosistema, come dicevo, non è affatto nuova per il Consorzio Virgilio: lo dimostra il fatto che siamo capofila di un progetto, Life Dop, che è stato avviato nel 2016 e che avrà tempo fino al febbraio 2021 per costruire un modello di produzione maggiormente sostenibile per Parmigiano Reggiano e Grana Padano. Assumeremo il compito di mettere in pratica sul territorio mantovano precise azioni di ottimizzazione in ogni punto delle nostre filiere produttive delle due Dop.
L’obiettivo del progetto Life Dop, finanziato dall’Unione europea e realizzato con il sostegno scientifico dell’Università di Milano, è proprio quello di determinare l’esatto impatto ambientale di ogni chilo di Parmigiano Reggiano e Grana Padano che troviamo al supermercato. Il calcolo viene denominato Lca (Life Cycle Assessment) e verrà misurato in modo dinamico, prima e dopo le azioni di ottimizzazione, per verificare l’effettiva efficacia di queste misure di sostenibilità. Il progetto ha anche una valenza dimostrativa ed il “modello” Life Dop potrà essere applicato auspicabilmente anche ad altre filiere agroalimentari nel futuro.

In quali aree verranno fatti gli interventi di ottimizzazione più rilevanti?

Il gruppo di ricerca ha impostato tre azioni chiave: una gestione innovativa del refluo zootecnico attraverso la filiera del biogas e all’utilizzo virtuoso del digestato in uscita; la gestione ottimizzata dei nutrienti per l’azzeramento della fertilizzazione minerale e un management di stalla finalizzato ad aumentare l’efficienza della produzione di latte alla stalla. La somma di questi contributi permetterebbe di ridurre fino al 20% l’impronta di carbonio su ogni chilogrammo di latte prodotto e comunque in misura non inferiore al 10 per cento.

E l’altro progetto in cui siete coinvolti?

Si chiama Life Ttgg ed è un altro progetto europeo finalizzato a studiare strumenti efficaci nella riduzione dei consumi energetici in caseificio. Life Ttgg è l’acronimo di The Tough Get Going (I “duri” cominciano a giocare, dove per “duri” si intendono i formaggi oggetto dal progetto). Obiettivo del progetto è di sviluppare un software in grado di valutare e ridurre l’impronta ambientale specifica delle Dop.

E sul fronte del benessere animale?

Sul benessere animale le nostre aziende socie hanno già standard molto buoni, che noi vogliamo ulteriormente migliorare, arrivando a coinvolgere tutte le stalle che conferiscono il latte alle nostre cooperative socie.

Consorzio VirgilioÈ un aspetto fondamentale che contribuisce a rendere la filiera da noi controllata sempre più virtuosa e in grado di rispondere alle richieste di consumatori che sono assai attenti all’ambiente e che vedono con favore le politiche comunitarie mirate appunto a migliorare la sostenibilità.

In che modo il vostro Consorzio riesce ad avere il controllo di tutta la filiera?

A Virgilio aderiscono 41 cooperative, con oltre mille aziende agricole associate che forniscono ogni giorno la materia prima, latte e crema di latte. La “filiera” cooperativa garantisce un approvvigionamento continuo e regolare, non solo, ma anche un costante controllo della qualità delle materie in ingresso.
L’origine della materia prima dei prodotti è al 100% italiana e la qualità dei nostri prodotti è garantita anche grazie ad investimenti negli impianti delle linee produttive ed al controllo continuo dei processi: effettuiamo ogni anno oltre 400mila analisi di laboratorio, dalla materia prima al prodotto finito.

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Lo staff del Consorzio Virgilio durante un open day.

I nostri sono prodotti italiani di altissima qualità, garantiti da una filiera di produzione controllata e certificata, che vengono lavorati con le più moderne tecnologie e sempre nel rispetto della tradizione.

Quando è iniziata la vostra storia?

Il nostro atto di nascita è datato 1966, anno in cui a Mantova 27 caseifici sociali locali di raccolta e trasformazione del latte decisero di avviare una cooperazione per raggiungere una migliore qualità nella produzione dando vita alla “Cremeria”, poi diventata Consorzio Latterie Sociali Mantovane “Virgilio”.
Attraverso la Cremeria i soci riuscivano a portare ai consumatori il ricavato delle creme fresche derivanti dalla scrematura del latte destinato alla produzione di Grana Padano e Parmigiano Reggiano. Iniziarono con la produzione di burro, a cui seguì un progressivo sviluppo che vide aggiungersi, a partire dalla metà degli anni ’70, la produzione di mascarpone, latte e panna uht e quindi la commercializzazione dei formaggi Grana Padano e Parmigiano Reggiano conferiti dai soci.
Dai piccoli 27 soci locali oggi la compagine contra oltre 40 aziende e 1.000 allevatori che cooperano per la produzione, il confezionamento e la commercializzazione dei prodotti a marchio Virgilio: burro, mascarpone, panna uht, besciamella, Grana Padano e Parmigiano Reggiano dop.

Qual è il vostro fatturato?

Nel 2018 il Consorzio ha registrato ricavi pari a 315 milioni di euro e un ebitda di 10,2 milioni di euro (+15,7% rispetto all’anno precedente), con un’incidenza percentuale sui ricavi 2018 del 3,2 per cento.

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La motrice Scania a biometano Lng, un’innovazione adottata dal Consorzio Virgilio.

Sempre nel 2018, le forme complessivamente ritirate di Grana Padano e Parmigiano Reggiano sono state circa 520mila. Il fatturato del gruppo, nel segmento delle due Dop a pasta dura, è stato pari a 233 milioni di euro, dei quali quasi il 50% ottenuto grazie all’export. Il fatturato del settore creme (burro, panna, mascarpone, che costituiscono un segmento che caratterizza il Consorzio Virgilio) ha raggiunto invece, sempre nel 2018, quota 78 milioni di euro.


La cooperativa in pillole

Denominazione: Consorzio Latterie Virgilio.
Sede principale: Mantova.
Stabilimenti produttivi: Mantova (produzione burro, mascarpone e panna; confezionamento e stagionatura Grana Padano); Carpi (confezionamento di Parmigiano Reggiano); Valeggio sul Mincio (Euroformaggi).
Soci: 41 cooperative, con oltre mille aziende agricole associate.
Dipendenti: 254.
Produzione: 260mila forme di Grana Padano e 260mila di Parmigiano Reggiano ritirate, con ricavi pari a 233 milioni di euro.
Fatturato: 315 milioni (2018), di cui 95,5 milioni all’estero.
Dirigenti: presidente Paolo Carra, vice presidente Giorgio Cecchin.
Sito web: http://www.consorzio-virgilio.it
Facebook: consorziovirgilio
Instagram: consorzio_virgilio

Consorzio Virgilio: storia, qualità, territorio, ambiente - Ultima modifica: 2020-07-14T11:09:36+00:00 da Redazione Dairy