Nell’ambito della 24a edizione di Food & Hotel China Assolatte ha presentato una campagna triennale di promozione in Cina. Realizzata con il supporto dell’Unione europea, il suo obiettivo è migliorare il livello di conoscenza dei prodotti lattiero-caseari italiani e aumentarne il consumo in un mercato molto interessato ai prodotti di qualità. La campagna è rivolta a diversi target (trade, consumatori e media) e servirà a sensibilizzare gli importatori, con seminari e workshop b2b e incoming di operatori cinesi presso alcune aziende lattiero-casearie italiane.
La presentazione dell’iniziativa è stata animata da una degustazione guidata di prodotti lattiero-caseari italiani forniti da oltre 20 le aziende associate ad Assolatte a cura dell’executive restaurant chef del Bellagio di Shanghai, Giulioantonio Di Sabato.
Nel 2015 il valore delle esportazioni di formaggi italiani verso la Cina era di poco superiore a 1 milione di euro. L’anno scorso ha raggiunto i 20 milioni di euro, superando le 3.700 tonnellate, e nei primi 7 mesi del 2020 è ancora aumentato (+3,6% a valore e +8,2% a volume) nonostante il Covid19 che nei primi mesi ha colpito la Cina. E per Assolatte ci sono ancora ampi margini di crescita, poiché il Paese asiatico assorbe solo il 2% delle nostre esportazioni extra UE.
“Il lavoro da fare è tanto – commenta Paolo Zanetti, presidente di Assolatte -. La Cina sembra volersi aprire al mercato internazionale, abbattendo gradualmente le barriere che rendono davvero difficile l’ingresso delle imprese straniere e dei nostri prodotti”.
In merito al nodo della tutela delle indicazioni geografiche “Bisogna lavorare ed essere ottimisti. La marcia per la tutela delle Indicazioni geografiche è lunga, richiede impegno e investimenti – sottolinea Paolo Zanetti -. Il mercato cinese fa gola a tanti ed è facile – in assenza di regole condivise – approfittare della scarsa conoscenza dei veri formaggi italiani DOP. Per questo abbiamo molte aspettative e valutiamo positivamente l’accordo Ue-Cina sulla protezione delle indicazioni geografiche, che verrà votato proprio in questi giorni dal Parlamento europeo. Un nuovo passo, certamente non l’ultimo, per mettere in cassaforte i nomi più rinomati e imitati, per vedere veder riconosciuta e tutelate le loro unicità e la loro autenticità”.