Fino al 70% in meno di utilizzo di antibiotici in 50 allevamenti piemontesi

di Claudio Troiani

A poco più di due anni dal lancio di Masti-Stop, l’innovativo servizio di consulenza tecnica promosso dall’Associazione Regionale Allevatori del Piemonte (A.R.A.P.), i risultati ottenuti sul campo dimostrano la validità e la funzionalità delle ipotesi di partenza che hanno portato all’implementazione della strategia operativa. E la risonanza che il servizio ha avuto a livello nazionale oltre ai numerosi approfondimenti pubblicati sulle riviste di settore confermano quanto sia vincente l’approccio di sistema per affrontare il problema. Masti-Stop rappresenta infatti un nuovo servizio di consulenza in grado di affrontare in modo integrato le problematiche in allevamento per ridurre il livello di cellule somatiche, contrastare la mastite bovina e soprattutto ridurre l’utilizzo del farmaco in stalla. Il servizio nasce in conseguenza dell’emanazione delle “Linee Guida per l’utilizzo prudente degli antibiotici in medicina veterinaria (2015/C 299/04)” che si poneva l’obiettivo di sensibilizzare gli allevatori verso un nuovo approccio al problema e di creare una nuova consapevolezza per una gestione aziendale globale e preventiva e non più puntuale, cioè solo quando si manifesta il problema in maniera acuta (es. i mesi estivi) oppure solo attraverso l’analisi di uno o pochi aspetti gestionali (es. solo attraverso l’analisi dei campioni di latte). Il servizio Masti-Stop fornisce principalmente un supporto tecnico e gestionale all’allevatore per un’analisi globale della situazione di stalla; permette inoltre di individuare le eventuali criticità di cui l’allevatore ha percezione e degli obiettivi che si pone nel breve-medio periodo; suggerisce un pool di interventi tecnici su vari livelli per affrontare e risolvere le problematiche; e infine opera con un monitoraggio mensile dei dati aziendali e della qualità del latte per la verifica dei risultati ottenuti. I tecnici del team di Masti-Stop partono da un’analisi dettagliata e imprescindibile dei dati mensili (il grande patrimonio del Sistema Allevatori) rilevati dal Controllo funzionale da parte dell’Associazione regionale e con il coordinamento dell’Associazione Italiana Allevatori (A.I.A.) su produzioni, qualità del latte, eventi in capo al singolo animale come soggetti venduti o deceduti – solo per citarne alcuni – e definiscono un quadro iniziale delle problematiche di stalla; poi ogni mese verificano l’efficacia degli interventi correttivi attuati in allevamento. Per ogni caso specifico i tecnici specialisti adottano una strategia “su misura” in grado di affrontare anche problematiche connesse alle strutture aziendali, alle fasi di mungitura, alla funzionalità degli impianti e al monitoraggio delle mastiti.

“La corretta gestione delle mastiti con le analisi di laboratorio rapide e precise degli eventuali batteri responsabili del problema e l’individuazione dei principi attivi ai quali i batteri sono sensibili o resistenti per stabilire l’eventuale trattamento farmacologico (antibiogramma) rappresentano un passaggio fondamentale per l’allevatore al fine di utilizzare i farmaci in maniera razionale” sottolinea il Prof. Paolo Moroni, del Dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università di Milano e referente scientifico di Masti-Stop. In effetti l’approccio di sistema di Masti-Stop, con gli interventi tecnici e di controllo a cadenza mensile, effettuato su 50 allevamenti piemontesi, ha consentito di registrare in due anni un trend positivo connesso alla diminuzione dell’indice citologico già a partire dal terzo-quarto mese di consulenza e una significativa riduzione nell’uso dell’antibiotico relativamente all’attività di prevenzione dell’insorgenza di mastite. Come conferma Marco Coraglia, medico veterinario specializzato nel settore Qualità latte e mastiti, “attraverso il calcolo della Dose Giornaliera Definita (DDD) abbiamo riscontrato nelle stalle seguite dal team di Masti-Stop una riduzione dell’utilizzo del farmaco variabile dal 30 al 70%”.

L’antibioticoresistenza

I dati sul consumo degli antibiotici negli allevamenti sono fondamentali per cercare di promuovere un utilizzo razionale dell’antibiotico e per contrastare l’antibioticoresistenza, che riscontra ormai un interesse globale e coinvolge sia la salute umana che animale e i vari settori dell’agricoltura. L’uso prudente degli antibiotici deve favorire un impiego più razionale e mirato, che porti a una progressiva riduzione degli antibiotici stessi, limitandoli solo alle situazioni in cui siano necessari, sulla base cioè di diagnosi cliniche e, ove possibile, dei risultati di test microbiologici di sensibilità. Fondamentale in questa attività anche l’operatività del Laboratorio Analisi di A.R.A.P. che analizza circa un milione di campioni l’anno (prevalentemente di latte) e rappresenta una struttura d’eccellenza a livello regionale e non solo, moderna ed efficiente, per la prevenzione delle patologie animali al servizio degli allevatori e di tutti gli operatori del settore zootecnico e agroalimentare. “Il nostro obiettivo è quello di fornire nel minor tempo possibile l’analisi batteriologica sul campione consegnato in laboratorio con il relativo antibiogramma al fine di permettere l’intervento in stalla entro 48 ore al massimo”, spiega Daniele Giaccone, Responsabile Laboratorio Analisi A.R.A.P.

Fino al 70% in meno di utilizzo di antibiotici in 50 allevamenti piemontesi - Ultima modifica: 2020-09-11T07:33:29+00:00 da Redazione Dairy