Dal 3 giugno, ritorno al lavoro senza limitazioni territoriali

 

Il 3 giugno è stata un’altra data di “test” per un ritorno alla piena operatività e, soprattutto, al lavoro senza limitazioni di spostamento tra i vari territori regionali, dopo che il lockdown che ha messo a dura prova quasi tutti i settori economici e produttivi. Le attività di controllo nelle aziende di allevamento svolte dal Sistema Allevatori tenendo presente le limitazioni imposte dai provvedimenti governativi e degli enti territoriali, nonché le esigenze di sicurezza degli operatori, dei tecnici e degli stessi allevatori, sono proseguite pressoché costantemente, con sospensioni e allentamenti nei territori con maggiori criticità. È il caso per esempio, della riapertura nella montagna friulana della Malga Montasio nel comune di Chiusaforte, in provincia di Udine.

“Assieme ad iniziative di carattere più propriamente promozionale, come quella in Malga Montasio – aggiunge il direttore generale di A.I.A., Roberto Maddé – segnaliamo che anche nel resto del territorio nazionale ci sono le premesse per un ritorno alla piena operatività. Non dimenticando però la necessaria prudenza e l’osservanza delle disposizioni di livello nazionale e delle singole regioni. Cautele che hanno consentito, con varie modalità, di mantenere invariata l’efficacia dei controlli svolti dal Sistema Allevatoriale, soprattutto nel settore bovino da latte, segmento di importanza strategica per l’approvvigionamento di prodotto fresco, garantito e controllato ai trasformatori, alle catene della distribuzione alimentare ed agli stessi consumatori. Proseguiamo nelle nostre attività a pieno ritmo, ma sempre nel rispetto dei protocolli operativi nazionali e regionali”.

Solo a titolo di esempio, si ricorda che le oltre 15 mila aziende controllate per la specie bovina da latte costituiscono più del 50% degli allevamenti italiani, ed il numero di vacche controllate (1.351.442) rappresentano all’incirca il 75% della consistenza nazionale di bovine adulte (concentrate per oltre il 72% nelle regioni della Pianura Padana).

Altri settori con prospettive di sviluppo sono quello bufalino e l’ovicaprino: la specie bufalina è rappresentata da oltre 400 mila capi, distribuiti in 2.711 allevamenti; i controlli in oltre 1.000 aziende ovine da latte riguardano circa 143.900 capi e nelle 628 aziende caprine interessano più di 50.000 capi (50.630).

Dal 3 giugno, ritorno al lavoro senza limitazioni territoriali - Ultima modifica: 2020-06-05T12:03:01+00:00 da Redazione Dairy