Benessere e biosicurezza le indicazioni del Ministero della Salute per le bovine da latte

La moderna gestione del lavoro quotidiano in un allevamento di bovine da latte? Un management in grado di proiettare le operazioni di stalla in un’ottica di filiera, di interpretarle come una parte di una catena produttiva più ampia? Sono situazioni zootecniche avanzate, al passo coi tempi, in grado di dare reddito all’allevatore, caldeggiate dall’anello successivo della filiera, ossia l’industria lattiero-casearia, cooperativa o privata che sia. A un patto. Che il latte in questione non sia visto come una commodity, come una mera e indistinta materia prima il cui principale requisito sia quello di costare poco. Al patto, cioè, che il latte in questione sia visto come una risorsa ricca di valore qualitativo e di valore economico. Come una materia prima il cui principale requisito sia di essere ricca di qualità, in grado di iniettare qualità nel processo produttivo industriale. Interpretazione condivisa e ricercata dai caseifici del circuito Dop, dalle industrie che si propongono come interpreti del made in Italy lattiero-caseario. Ma, attenzione, certo non condivisa da tutte le industrie italiane del settore, perché molte votano per la prima interpretazione, quella che vede il latte come una semplice commodity che deve essere soprattutto poco costosa.

Quali scelte gestionali

Ora, nell’ambito del Dairy Summit, si fa riferimento alla seconda delle due interpretazioni: il latte deve essere ricco di qualità per poter introdurre qualità nelle fasi della filiera successive all’allevamento. Andiamo dunque ad analizzare quali possano essere le scelte di gestione dell’allevamento di bovine da latte in grado di rientrare all’interno di questa interpretazione. Quali scelte gestionali? Ovviamente quella del benessere animale, non si parla d’altro. Ma anche della sostenibilità ambientale. O di un contenuto e consapevole ricorso ai farmaci veterinari.

Benessere animale: perché è una situazione che rende la bovina più produttiva, che rende la bovina più sana e con lei il suo latte. Una richiesta del consumatore moderno, sempre più sensibile agli aspetti “etici” legati agli alimenti che acquista. Una richiesta, però, anche dall’industria casearia, le cui lavorazioni sarebbero penalizzate da un latte troppo ricco di cellule somatiche o di coliformi, oppure inquinato da farmaci.

Sostenibilità ambientale: perché lo impongono diverse normative, ma anche in questo caso per rispondere alle richieste etiche del consumatore.

Uso contenuto dei farmaci: perché è un requisito in grado di difendere la qualità del prodotto lattiero-caseario finale; e anche in questo caso richiesto dal consumatore. L’obiettivo è perseguibile realizzando benessere animale e igiene di stalla, ma soprattutto instaurando un dialogo costruttivo col veterinario aziendale.

La precisione di ClassyFarm

È possibile spostare il nostro discorso da queste pur importanti genericità ad aspetti tecnici circostanziati. E lo faremo in base all’autorevolezza delle fonti e al buon grado di dettaglio della tecnica allevatoriale.

Ci riferiremo cioè alle disposizioni tecniche proposte da ClassyFarm, un po’ sbilanciate sul fronte del benessere animale, ma anche su quello della biosicurezza, che negli ultimi mesi hanno fatto irruzione in zootecnia imponendosi all’attenzione di allevatori tecnici e veterinari. E diventando un modello per molti (per esempio per i 4.000 allevamenti del circuito del Grana Padano Dop, come deciso nell’assemblea del Consorzio il 12 aprile scorso).

Recentemente la direzione Sanità animale e farmaci veterinari del ministero della Salute e il centro Crenba dell’Istituto zooprofilattico di Brescia hanno varato un sito internet fondamentale per la zootecnia italiana, il sito www.classyfarm.it. Qui troviamo gli spunti tecnici più recenti e più dettagliati per valutare il grado di benessere animale (ma anche di biosicurezza) realizzato in un allevamento. Sono principi pratici, presentati anche sotto forma di schede da compilare in allevamento, utili per monitorare il benessere dei principali animali zootecnici, dalle bovine alle bufale, dai suini agli ovicaprini. I nostri 43 punti elencati nella lunga spalla gialla qui a destra rappresentano solo un nostro personale arbitrario “riassunto del riassunto” di una sola parte di classyfarm.it. Li abbiamo proposti anche per dare un’idea della profondità e dell’ampiezza dello strumento. Ma ricordiamo che non ci si ferma a check-list per la valutazione del benessere animale nell’allevamento delle “bovine da latte in stabulazione libera”, ma ci sono anche check-list per la valutazione del benessere animale in altri allevamenti: delle bovine da latte in stabulazione fissa; del vitello a carne bianca; dei bovini da carne; delle bufale da latte; delle capre da latte; degli ovini da latte; dei suini riproduttori; dei suini da ingrasso; delle ovaiole; dei tacchini.

Non è tutto, classyfarm.it propone anche:

– per le bovine da latte, un manuale intitolato “Linee guida per la valutazione del benessere e della biosicurezza nell’allevamento bovino da latte”, scritto dal Crenba;

– per il vitello a carne bianca, un manuale intitolato “Linee guida per la valutazione del benessere e della biosicurezza nell’allevamento del vitello a carne bianca”, scritto dal Crenba;

– per il bovino da carne, un manuale intitolato “Linee guida per la per la valutazione del benessere e della biosicurezza nell’allevamento del bovino da carne”, scritto dal Crenba;

– per i ruminanti: schede per la valutazione della biosicurezza e un manuale intitolato “Biosicurezza ruminanti: Linee guida per la categorizzazione del rischio negli allevamenti”, scritto dal Crenba;

– per i suini: benessere taglio coda, schede per la valutazione del rischio taglio coda; benessere taglio coda, un manuale intitolato “Benessere animale: Linee guida per la prevenzione del taglio della coda nell’allevamento suino dallo svezzamento all’ingrasso”, scritto dal Crenba; benessere taglio coda, un modulo di autorizzazione al veterinario; benessere taglio coda, un manuale “per agevolare gli utenti che dovranno compilare la check-list per la valutazione del rischio taglio coda negli allevamenti suinicoli”; una check sulla biosicurezza; un questionario sulla biosicurezza.

Giorgio Setti

Benessere e biosicurezza le indicazioni del Ministero della Salute per le bovine da latte - Ultima modifica: 2020-02-04T09:00:11+00:00 da Redazione Dairy