Piccola e ben inserita nel mercato locale

È la Latteria sociale Sant’Andrea. I soci conferitori sono 11, tutti operanti nella provincia di Treviso. La raccolta di latte è di circa 125 quintali al giorno. Le stalle sono medio-piccole, arrivano al massimo a 70-100 bovine. Ma grazie alla vendita diretta la redditività è concreta: in settembre è stato liquidato ai soci un prezzo pari a 0,43-0,44 euro al litro. E il latte biologico viene pagato ancora di più

La sede della Latteria Sant’Andrea

“Una cooperativa piccola e tenace”, la descrive così Mario Venturin, l’allevatore trevigiano che è al timone da sei anni della latteria sociale Sant’Andrea, di Santandrà di Povegliano, in provincia di Treviso. E che in questa intervista ci racconta più da vicino la realtà di una cooperativa casearia ben inserita nel suo mercato di riferimento, in grande prevalenza locale, e che vanta numerosi riconoscimenti e premi grazie ai suoi formaggi di ottima qualità.

Presidente, quando inizia la storia della Latteria Sant’Andrea?

L’atto di nascita della Latteria Sociale Cooperativa Sant’Andrea è il 1936, anno in cui fu registrato lo statuto dinanzi al notaio Marcati di Treviso.

Il presidente della cooperativa, Mario Venturin

A costituirla, nella piccola frazione di Sant’Andrà di Povegliano (Tv), furono 68 soci con aziende piccolissime, ognuno dei quali sottoscrisse, all’epoca, una quota di partecipazione di 100 lire. Venne dato subito inizio all’attività di lavorazione del latte in alcuni locali ricavati dall’abitazione di un socio, che ebbe cura anche di finanziare l’acquisto dei primi macchinari per la produzione di formaggi.

Poi la cooperativa è cresciuta.

Nel corso degli anni la base sociale si è via via allargata in virtù delle adesioni di allevatori di paesi vicini. Una data importante è il 1949, anno in cui venne acquistato il terreno nel quale fu costruita l’attuale sede sociale. Alla fine degli anni Ottanta la cooperativa, che aveva iniziato il suo lavoro con appena 2 quintali di latte, lavorava già mediamente 55 quintali di latte, conferito da oltre 140 soci, che veniva trasformato non più solo in formaggi a lunga stagionatura, ma anche in formaggi molli, che venivano venduti al pubblico nello spaccio all’interno del caseificio.

Come è cambiata nel tempo la vostra compagine sociale? Si è ampliata?

Per certi versi, posso dirle che il passare degli anni ha lasciato immutati gli assetti della latteria. Il numero dei soci conferenti, con il passare degli anni, complice l’introduzione delle quote latte e le normative comunitarie via via più stringenti in materia igienico-sanitaria, si è andato progressivamente ridotto, ma è andato incrementando al contempo il quantitativo di latte raccolto.

Il punto vendita della latteria, a Treviso

Ciò ci ha portato inevitabilmente a realizzare investimenti, prestando comunque la massima attenzione a garantire sempre un’ottima remunerabilità del latte evitando pesanti esposizioni finanziarie. Abbiamo ampliato verso la fine degli anni ’80 il punto vendita della nostra sede, dove viene tuttora venduto formaggio di nostra produzione e prodotti conferiti da soci, rendendolo più funzionale. Verso la fine degli anni ’90 abbiamo poi acquistato un negozio a Treviso e dopo qualche anno è stato inaugurato anche un nuovo punto vendita a Lancenigo di Villorba.

Si tratta di negozi di vostra proprietà in cui fate vendita diretta?

Esattamente, i due negozi appena citati si aggiungono al punto vendita interno al nostro caseificio. A partire dagli anni 2000, abbiamo dato avvio anche a un’ulteriore attività di vendita diretta, quella dei camioncini ambulanti che commercializzano le nostre produzioni presso i mercati agricoli e i mercati rionali della provincia di Treviso e Venezia. Complessivamente, lavorano in un totale di 15 mercati ogni settimana.

Il Formajo Sant’Andrea Imbriago

Una percentuale pari al 40% di tutta la nostra produzione viene venduta attraverso questi canali di vendita diretta, ovvero i nostri tre negozi e gli ambulanti. Il restante 60% dei nostri formaggi viene invece venduto a degli affinatori del territorio che affinano i nostri formaggi e li commercializzano in diversi paesi del mondo, a dei grossisti, ad ambulanti, a negozi, a ristoranti, agriturismi e parzialmente nella gdo.

I formaggi commercializzati con marchio Sant’Andrea hanno dunque un mercato tutto locale?

Sì, dal territorio viene il nostro latte e al territorio tornano, in qualche modo, i formaggi. Tutto ciò che non viene assorbito dal mercato locale viene dato ai nostri due clienti principali e tutto ciò genera ritorni positivi ai nostri soci e all’economia stessa della provincia.

Tre momenti della vendita diretta effettuata utilizzando un automezzo dedicato

Ogni giorno il latte di alta qualità dei nostri soci viene trasportato presso il nostro laboratorio dove viene immediatamente lavorato con metodi, ingredienti e procedure tradizionali. Da sempre puntiamo sul concetto di filiera corta per preservare al massimo la tipicità delle nostre produzioni e il legame con l’ambiente.

Quali sono le dimensioni e le caratteristiche della vostra filiera corta?

I soci conferitori della Latteria Sant’Andrea sono attualmente 11, tutti operanti nella provincia di Treviso, in un raggio di 10 km dalla sede della cooperativa. La raccolta di latte è di circa 125 quintali al giorno (25 biologico e 100 convenzionali). Da circa 4 anni, grazie al conferimento di latte bio prodotto dalla mia azienda e da quella di un’altra azienda socio che ha ottenuto la certificazione, abbiamo avviato anche la produzione di formaggi biologici. Le nostre stalle sono medio-piccole, arriviamo al massimo a 70-100 mucche nelle stalle più grandi.

La Caciotta al radicchio

Sono allevamenti in cui è massima l’attenzione alla qualità della vita e al benessere degli animali. E anche dal punto di vista della sostenibilità, tutte le nostre aziende socie hanno tutti impianti fotovoltaici, realizzati anche attraverso finanziamenti nell’ambito dei Psr regionali.

Cosa può dirci in merito alla remunerazione del latte?

Paghiamo bene, meglio di tutti. Nel mese di settembre abbiamo liquidato ai soci un prezzo pari a 0,43-0,44 euro al litro. Il latte biologico viene pagato di più: abbiamo preso a riferimento il prezzo riconosciuto da Granarolo, pari a 18 centesimi in più al litro rispetto al prezzo base. Tutte le nostre aziende socie aderiscono anche al progetto veneto QV (Qualità Verificata), riconosciamo un premio ulteriore di mezzo centesimo al litro alle aziende che raggiungono i parametri indicati.

Qual è la vostra produzione?

La nostra è una produzione di formaggi molto ampia che va dalla Casatella trevigiana Dop ai vari formaggi e caciotte sant’Andrea, venduti in diverse stagionature e in tante varianti (solo per citarne alcuni: casalina, caciotta al radicchio, alle noci, al peperoncino, formaggio Sant’Andrea Imbriago, affumicato, vecchio, mezzano, dolce, pagliotto, ecc.) per finire con le ricotte, i fior di latte e il burro.

Una grande varietà.

Il nostro casaro ha il suo bel da fare, visto che realizzata più di 30 tipi di formaggi diversi, che continuano nel corso degli anni a darci molte soddisfazioni. La genuinità dei nostri prodotti va ricercata all’origine, da un latte di altissima qualità proveniente unicamente dalle stalle dei soci conferenti del territorio trevigiano, che sono state scrupolosamente selezionate nel tempo. A ciò va aggiunto che la lavorazione di tutti i prodotti nel caseificio avviene ancora in maniera esclusivamente artigianale. Sono queste caratteristiche che ci hanno portato negli anni a conquistare moltissime medaglie d’oro al Caseus Veneti e ad ottenere numerosi riconoscimenti di eccellenza anche da parte di giurie popolari oltre che tecniche.

Come va attualmente il mercato?

Viviamo come tutti un momento un po’ difficile, per via del Covid: durante la prima fase dell’emergenza causata dalla pandemia, ad esempio, i due affinatori ci avevano sospeso alcune commesse, perché non avevano la certezza che il Giappone e gli Stati Uniti continuasse ad acquistare forme dall’Italia, poi per fortuna hanno ripreso a richiedere i nostri prodotti. Sul mercato locale invece non abbiamo registrato rilevanti perdite.

Perché avete aderito alla campagna di promozione di Alleanza Cooperative Agroalimentari “Verde latte rosso”?

Perché a nostro avviso sono veramente troppe le persone che oggi denigrano il prodotto latte e che continuano a ripetere che fa male. Colpa anche di internet e degli smartphone, la gente si convince che tutto quello che legge sul cellulare sia vero e basta poi far girare e condividere decine di clic e il risultato è più che amplificato! Io ho un padre di 84 anni che ancora lavora aiutandomi tutti i giorni a mungere le mucche. Ebbene, dall’età di 5 anni mio padre tutti i giorni beve mezzo litro di latte! La gente deve capire che il latte non fa male, anzi ci aiuta a rimanere in salute.

Il Formaggio Sant’Andrea affinato alla menta

Ecco perché è importante fare un po’ di pubblicità e di promozione alle qualità delle nostre materie prime e dei nostri prodotti, affinché i consumatori si riavvicini al prodotto latte. Forse sarebbe stato meglio cominciare a fare attività di divulgazione delle proprietà del latte e dei formaggi dieci anni fa, prima che il nostro comparto venisse fatto oggetto di brutte campagne denigratorie.

Si riferisce sempre al tema salutistico?

Non solo. Penso anche a tutti i reportage e i servizi televisivi in cui si racconta che maltrattiamo gli animali. Ecco, non è assolutamente vero! Pensi che anche negli allevamenti biologici dove le mucche sono libere di scorrazzare all’aperto, nei mesi estivi alle prime luci del giorno scelgono di rimanere in stalla, dove ci sono ventilatori e doccette di raffreddamento, perché all’aperto le temperature sono troppo alte. Escono dalle stalle solo di notte quando vanno a dormire al fresco.

Come si immagina la cooperativa Sant’Andrea tra venti anni?

Io credo che proseguiremo anche nel futuro a dare soddisfazione ai soci dal punto di vista economico, con una remunerazione medio-alta. Continueremo a lavorare il latte di qualità della nostra provincia e a fare formaggi apprezzati dal nostro territorio. Non credo faremo il passo più lungo della gamba, perché le dimensioni della nostra latteria non ce lo consentono e non è in ogni caso nelle nostre intenzioni, visto che siamo contenti del ritorno economico della nostra attività. Se penso a qualche innovazione da introdurre nei prossimi anni, immagino degli investimenti nei nostri negozi, con nuove idee e qualche format innovativo.


La cooperativa in pillole

Denominazione: Società agricola cooperativa Sant’Andrea.
Sede sociale: Via Capitello, 66, 31050 Santandrà di Povegliano (Treviso).
Anno di costituzione: 1936.
Numero dei soci: 11.
Latte raccolto: 42-45.000 quintali di latte all’anno.
Produzione: 4.200-4.500 quintali di formaggi in un anno.
Fatturato: 5 milioni di euro.
Presidente: Mario Venturin.
Dipendenti: 24.
Sito web: www.lattsantandrea.com
Facebook: Latteria Sant’Andrea
Instagram: latteria sant’andrea

Piccola e ben inserita nel mercato locale - Ultima modifica: 2021-01-04T11:37:47+00:00 da Redazione Dairy