Lo stress durante lo svezzamento influisce sulla produttività

La produttività di una bovina da latte può essere definitivamente influenzata da due particolari periodi della vita: il primo parto e il passaggio dalla digestione monogastrica alla digestione ruminante.

Secondo i ricercatori nel primo periodo di alimentazione solida è importante nutrire la bovina con semi di cereali interi e fibre corte (non più di 7 cm di lunghezza). Questo tipo di alimentazione, graffiando le pareti dello stomaco, favorisce lo sviluppo delle papille delomorfe e della muscolatura del rumine. Dopo le prime due o tre settimane di alimentazione solida, nel rumine si instaura la microflora (batteri, protozoi e muffe) in grado di fermentare quanto ingerito. Altrettanto importante è l’assunzione di una sufficiente quantità di acqua. Se lo svezzamento è condotto correttamente l’animale raddoppia il proprio peso alla nascita in 8 settimane. Lo svezzamento non idoneo causa alla bovina un forte stress che talvolta si somma a quello provocato da lunghi viaggi qualora l’animale fosse spostato da una stalla all’altra. Gli animali stressati tendono a rifiutare cibo e acqua e sono più sensibili a coccidiosi e a patologie respiratorie. I ricercatori suggeriscono di aggiungere all’acqua degli elettroliti per indurre l’animale a bere di più e di aggiungere lieviti ai mangimi per stabilizzare il pH del rumine e promuovere un corretto rapporto tra i batteri che scindono le molecole di amido e le muffe ad azione cellulosolitica. La somministrazione di sostanze ionofore e di prodotti coccidiostatici contribuiscono a prevenire e controllare le infezioni da Coccidia eimeria.

Lo stress durante lo svezzamento influisce sulla produttività - Ultima modifica: 2020-06-19T13:23:41+00:00 da Redazione Dairy