Latteria Soligo, obiettivo qualità

L’impegno a offrire prodotti “perfetti” ha decretato il successo della cooperativa: “è diventata una realtà consolidata in ambito nazionale e con importanti accordi anche internazionali”. Inoltre, aggiunge, “continuiamo a credere che l’agricoltura sia un bene culturale ed economico da tutelare, poiché è ancora in grado di dare benessere”

Latteria Soligo
I conduttori dell’azienda zootecnica Gellera, socia della cooperativa.

“Realizzare prodotti perfetti”, questo scrissero nello statuto della Latteria di Soligo i soci fondatori nel lontano 1883, mettendo nero su bianco quella che oggi chiameremmo “mission” e il cui valore supera qualsiasi moderna definizione di marketing.
L’attuale presidente della cooperativa, Lorenzo Brugnera, ne è particolarmente orgoglioso.

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Il presidente di Latteria Soligo Lorenzo Brugnera.

“I nostri fondatori non si limitarono a definirli prodotti buoni, eccellenti o di alta qualità, ma hanno scritto “perfetti”, perché avevano già chiaro che i prodotti della Latteria dovessero rappresentare il più alto grado delle conoscenze culturali e scientifiche del proprio tempo, nel rispetto della propria terra, della sua storia e delle sue tradizioni. Questo è anche l’impegno che si sono assunte generazioni di amministratori, di maestranze, di allevatori, che ha fatto sì che una latteria nata più di 130 anni fa sia diventata oggi una realtà consolidata in ambito nazionale e con importanti accordi anche internazionali”.

Presidente, da dove comincia la vostra storia?

La Latteria Soligo è una delle prime cooperative sorte in Italia ed è oggi una delle aziende simbolo nel settore lattiero-caseario della Marca Trevigiana, situata in una delle zone più incantevoli della terra del Prosecco, dichiarata dall’ Unesco Patrimonio dell’umanità, ai piedi dei colli di Farra di Soligo, tra paesaggi cosparsi di vigne, grandi prati e boschi.

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Altri soci, i conduttori dell’azienda Omar Pasir.

Nei primi anni la latteria si è sviluppata nell’area del Pievigino, dove ha via via aperto diversi caseifici. Il numero dei soci è aumentato di anno in anno, attualmente sono 200 le aziende agricole socie della cooperativa. L’impegno per l’allargamento della base sociale, vera forza del sistema mutualistico, ispira da 136 anni la nostra azione.

Quanto conta per una cooperativa il rapporto con i soci e con il territorio?

Il nostro statuto aziendale si basa sull’economia sociale elaborata dal professor Giuseppe Toniolo, dove il saper produrre è funzione sociale a vantaggio di tutta la comunità. Essere una cooperativa di soci produttori di latte è la nostra unicità e continuiamo a credere, sulle orme dei padri fondatori, che l’agricoltura sia un bene culturale ed economico da tutelare, poiché è ancora in grado di dare benessere e di farci stare meglio in un ambiente buono da vivere.

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Al lavoro negli uffici controllo qualità dello stabilimento di Soligo.

Era fissato a chiare lettere nell’atto costitutivo: la cooperativa“…ha l’oggetto di acquistare il latte onde trarne prodotti perfetti utilizzandoli tutti; aprire per essi un commercio anche su larga scala; corrispondere ai portatori del latte un sicuro guadagno; incoraggiare gli allevatori del bestiame al progressivo miglioramento delle razze bovine, all’aumento delle vacche, e dividere tra gli azionisti gli utili della gestione”.

Quali sono state le tappe principali della vostra crescita?

Un ruolo importante nella nostra crescita hanno avuto le fusioni come quella con la Latteria di Vazzola (1953), Trevenlat (1989) e Latteria Cattolica di Breganze (2003), che ci hanno permesso di raggiungere una dimensione nazionale. L’ultima fusione importante, quella con la Cooperativa del Vicentino, ci ha permesso di entrare dalla porta principale in un mercato importante come quello dell’Asiago Dop.

Una crescita importante, e non scontata. Su cosa avete fatto leva?

Senza dubbio sul concetto di filiera, che per noi include il sapere del casaro e l’utilizzo delle più moderne tecnologie, in un equilibrio che garantisce ai consumatori che il latte è prodotto da mucche allevate dalla stessa latteria e lavorato direttamente dall’azienda, che i prodotti sono confezionati senza nessun intermediario e che la stessa distribuzione commerciale è curata da Latteria Soligo. Un fattore assai importante è poi quello delle vacche.

Cioè?

Le bovine sono allevate dai soci, vivono nelle loro stalle in modo confortevole, con una buona circolazione d’aria e un numero di mangiatoie adeguato al numero dei capi presenti.

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Il socio Andrea Gallon.

Sono nutrite con una dieta bilanciata conforme al fabbisogno nutrizionale. Nelle mangiatoie gli alimenti sono distribuiti a volontà e sempre disponibili. Tutto ciò per seguire le abitudini di vita che gli animali hanno in natura e ottenere un latte di eccellente qualità. Anche gli impianti di mungitura rispettano le più severe norme internazionali per contribuire al benessere animale e non alterare la naturale qualità del latte.

Dagli animali alla tavola: un processo interamente controllato da voi?

Assolutamente sì. Tutto il processo, dalla stalla ai caseifici, è attentamente controllato e verificato. Alla Latteria Soligo ogni latte prende la strada migliore: a seconda della provenienza e del contenuto di grassi e proteine, i vari tipi di latte vengono imbottigliati per il consumo quotidiano o trasformati in formaggi, mozzarelle, burro, casatella e così via. Oltre a tutta la fase di produzione, gestiamo anche la consegna: ogni mattina un centinaio di mezzi refrigerati prendono la via di supermercati, negozi di vicinato, bar, ristoranti, latterie, gastronomie e panetterie per distribuire in modo capillare tutti i nostri prodotti e per far arrivare prima possibile sulla tavola di ogni consumatore i nostri “prodotti perfetti”.

Quanto è importante per voi l’attenzione al territorio?

Per noi il significato di territorio va ben oltre il paesaggio: l’essere parte di un territorio significa saper camminare insieme alla propria gente guardando non solo alle proprie attività, ma anche a quello che accade intorno.

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Altri soci: azienda agricola Due Magnolie.

Come in una vera famiglia, Latteria Soligo risponde alle esigenze interne ma contribuisce anche, pur nella salvaguardia del bilancio aziendale, alle attività culturali e sociali della comunità, come testimoniano la realizzazione dell’associazione Soligo Onlus, nata nel 2012 con finalità di solidarietà sociale in diversi ambiti, e il Progetto Alice, contro la violenza di genere: per ogni litro di latte venduto, infatti, Latteria Soligo devolve un centesimo a sostegno del progetto.

Passiamo ora ai numeri. Quanti sono i vostri occupati?

Occupiamo stabilmente circa 200 persone: 130 addetti negli stabilimenti e 70 collaboratori esterni impiegati nella rete distributiva. Se si pensa però che ciascuna delle piccole aziende agricole socie assegna almeno due addetti alla gestione della stalla, il numero degli occupati nei processi produttivi arriva rapidamente a oltre 700 (senza contare l’indotto).

E qual è il vostro bilancio?

I ricavi nell’ultimo bilancio di esercizio del 2018 hanno raggiunto i 72 milioni di euro, con 900mila quintali di latte lavorato. Il trend di crescita è costante e significativo, soprattutto in un momento storico in cui il comparto lattiero-caseario vive alcune problematicità. In questo contesto sono proprio le cooperative a rappresentare l’unico sostegno per i produttori di latte, salvaguardando e dando il giusto valore al loro lavoro.

Quali sono oggi i vostri volumi produttivi?

Nei nostri 4 stabilimenti lavoriamo annualmente 900mila quintali di latte, prodotti nelle 200 aziende socie situate tra Veneto e Friuli. La crescita del nostro fatturato è correlata alla scelta di indirizzare gli investimenti nel settore di alta qualità.

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Una fase della lavorazione di un formaggio.

Oggi la produzione di formaggi e latticini rappresenta una fetta di fatturato di oltre 30 milioni di euro, mentre il latte supera 25 milioni. In particolare, si è rivelata vincente la scelta di individuare come prodotto di punta la Casatella Trevigiana Dop “Lea”, in un mercato  dove le scelte dei consumatori si vanno sempre più orientando verso formaggi freschi e a pasta molle.

Quali sono i vostri principali canali di distribuzione?

La vendita al dettaglio e attraverso la gdo interessa il 49% della produzione (+3,4%), l’horeca raggiunge il 20%, mentre ingrosso e piccolo dettaglio arrivano entrambi all’11%. Il 93,65% del fatturato si registra nell’area Nielsen del Nordest (Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna).

Il formaggio Imbriago di monovitigno Raboso.

Il Sud Italia rappresenta il 3,65% del fatturato, mentre poco significativa è la presenza nel Centro. L’obiettivo a medio termine è quello di conquistare nuove fette di mercato in Piemonte, Lombardia e regioni del Centro dove formaggi come la Casatella “Lea”, oggi quasi assenti, hanno certamente grandi potenzialità. Dopo l’ottima performance data dall’ingresso nel mercato svizzero (con l’Asiago d’Allevo Dop), siamo intenzionati ad ampliare la nostra presenza internazionale e abbiamo già avviato una fase esplorativa nei mercati statunitense, inglese e austriaco.

Quanto è strategica per voi la leva della ricerca e dell’innovazione?

Crediamo da sempre nell’innovazione. La nascita di Latteria Soligo fu frutto di una idea molto innovativa del fare impresa grazie agli studi di economia condotto dal prof. Giuseppe Toniolo ritenuto a ragione il padre dell’economia sociale. Di conseguenza è per noi ordinaria attività innovare sia nel processo sia nei prodotti senza dimenticare la comunicazione e promozione. Per restare all’ambito della ricerca, abbiamo avviato collaborazioni con l’Università di Padova e con l’Istituto di Biotecnologie di Thiene. Siamo membri attivi delle RIR (reti innovative regionali) del Veneto nell’area dello Smart food. Da anni lavorano al nostro fianco i migliori ricercatori universitari, che ci hanno permesso di affiancare le aziende socie nel miglioramento della qualità dei propri allevamenti e del benessere animale e di dar vita a nuovi prodotti sempre più vicini alle richieste di qualità dei consumatori.

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Altri cinque diversi tipi di latte QV.

Oggi siamo molto interessati al mondo del Biologico e operiamo nell’ambito della RIR Bio-innova perché crediamo che il Bio sia uno degli strumento per contribuire alla “Sostenibilità” della filiera zootecnica-casearia.

Ricerca e innovazione, quanto contano per una realtà che ha oltre 130 anni?

Ci spronano a migliorarci continuamente, a rigettare semplicistiche strategie di prezzo, rimanendo ancorati alla qualità. Abbiamo progetti all’avanguardia sul fronte del benessere animale, ma anche della produzione in linea negli stabilimenti. Ne cito uno per tutti: Safetypack è la tecnologia che ci ha resi la prima industria casearia al mondo a garantire al 100% la sicurezza della Mozzarella Stg, passando da un controllo qualità a campione a quello ad infrarossi su tutte le confezioni.

È stata la vostra principale innovazione?

No, posso citarne anche altre, tutte di rilievo: nel 2012 abbiamo compiuto un importante passo avanti sulla strada della crescita sostenibile, grazie all’introduzione del nuovo packaging dedicato al latte fresco: in alternativa alla vecchia bottiglia in pet, abbiamo deciso di adottare il nuovo TetraTop, evoluzione del TetraPak, che assicura una minor produzione di CO2 nell’intero ciclo di produzione e smaltimento e garantisce inoltre la massima tutela dei valori nutrizionali naturali del latte.

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La Mozzarella STG, sul podio del WCA 2019.

Oggi continuiamo su questa strada: Nell’arco dei prossimi 6 mesi prevediamo di sostituire il contenitore TetraTop con il contenitore Tetra Rex bio-based prodotto con carta e materia plastica totalmente da fonti rinnovabili.
Applichiamo ai nostri processi produttivi-industriali i cardini dell’economia circolare. Nello scorso mese di luglio 2019 abbiamo inaugurato il nostro impianto di produzione di biogas utilizzando i sottoprodotti della produzione casearia e più precisamente la scotta, prodotto che rimane dopo la produzione di ricotta. Con questo impianto siamo ormai autosufficienti per la produzione di energia elettrica e termica e abbiamo azzerato 1.200 viaggi di trasferimento della scotta nell’arco di un anno.
La nostra cooperativa ha inoltre sempre creduto nel progetto della rintracciabilità di filiera ed è stata la prima azienda in Italia (era il 2001) ad offrire il servizio di rintracciabilità online.

Come si realizza?

C’è un dialogo diretto tra produttore e consumatore che consente ai clienti Soligo di conoscere con un click da quale stalla proviene il latte che stanno bevendo o con quale latte è stata prodotta la Casatella appena acquistata al supermercato. Per farlo, basta inserire il nome commerciale del prodotto e la sua data di scadenza in una apposita sezione del sito aziendale.

Quali sono i vostri prodotti di punta?

Nostro prodotto di punta è la Casatella Trevigiana Dop, formaggio molle fresco, a breve scadenza, tipico della provincia di Treviso, che ha ottenuto la certificazione Dop nel 2008 e che viene venduto col nome commerciale di Lea.

Latteria Soligo.
“Lea”, casatella trevigiana Dop.

Abbiamo poi lo Stracchino Alta Digeribilità, un prodotto adatto anche agli intolleranti al lattosio, nato nel 2011 e che ha riscosso notevole successo. Dal 2009 la Mozzarella Soligo ha ottenuto il marchio europeo Stg (Specialità Tradizionale Garantita). Il prodotto si caratterizza per una tecnologia basata sulla tradizionale coagulazione presamica, che non fa ricorso cioè all’utilizzo di acido citrico, metodo più redditizio dal punto di vista della produzione, ma che offre prodotti qualitativamente inferiori.

Altri prodotti?

Nella nostra gamma di prodotti spiccano 3 Dop: Montasio, Asiago e Grana padano. La prima, caratteristica delle zone montane del Friuli e del Veneto Orientale, viene prodotta nello stabilimento di Mareno di Piave e di Soligo nelle varianti fresco, mezzano e stagionato. Il formaggio Asiago, invece, viene prodotto nello stabilimento di Breganze nelle tipologie pressato e d’allevo. Siamo attualmente il terzo produttore nazionale di Asiago Dop.

E tra i formaggi non Dop?

Tra i formaggi non Dop, c’è il Soligo Selezione Oro (stagionato oltre i 12 mesi), dal quale si ottiene (dopo averlo lasciato macerare nelle vinacce) il Formajo Imbriago Tradizionale. Una menzione a parte merita il Formajo Imbriago di Monovitigno, nato in collaborazione con la Scuola Enologica di Conegliano (Tv), caratterizzato da una forma tondeggiante e dalla macerazione in vini pregiati come il Prosecco Doc e il Cabernet. Abbiamo inoltre referenze nelle linee bio, dal latte alla casatella allo stracchino e in quelle Senza lattosio-Alta Digeribilità. Non dimentichiamo il mondo del dolce: infatti grazie alla ricerca abbiamo messo a punto il prodotto Prelibata al cacao, bevanda a base di cioccolato pronta all’uso.

Dulcis in fundo il mascarpone.

Lo produciamo da oltre 50 anni, inizialmente con l’antica sgocciolatura attraverso teli di lino, oggi con panna fresca, due gocce di limone e la moderna tecnica dell’ultrafiltrazione. Un prodotto d’eccellenza che al World Cheese Awards 2019 si è aggiudicato la Medaglia d’Oro.

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Il Mascarpone, medaglia d’oro al campionato mondiale dei formaggi WCA 2019.

Qual è il vostro consumatore di riferimento?

In ambito alimentare, una fetta importante di consumatori determina il proprio comportamento di acquisto basandosi su valori imprescindibili come sicurezza e forte legame con il territorio. È verso questa fetta di consumatori che Soligo è impegnata a rilanciare la propria mission. Se a Nordest la ragione della nostra forza sta ancora nella riconoscibilità di un brand che è storia, non si può dire altrettanto per il resto del mercato italiano dove cresciamo perché il consumatore scopre i nostri prodotti e li torna ad acquistare perché buoni, certi, tradizionali, locali. La migliore leva di marketing per noi resta sempre la qualità.

Una qualità che non può fare a meno della ricerca, che a sua volta si traduce in novità nella gamma dei prodotti. È così?

Assolutamente: è grazie alla ricerca che riusciamo a migliorare costantemente la nostra gamma di prodotti. Parliamo ad esempio di latte fresco, siamo stati i primi a prendere parte al progetto della Regione Veneto, Qualità Verificata (QV). Si tratta di un disciplinare di produzione cui ormai ha aderito la stragrande maggioranza delle nostre stalle socie. I nostri allevatori si impegnano a mettere al centro della produzione il benessere animale, garantendo una migliore stabulazione, curando l’alimentazione delle bovine la cui razione giornaliera viene integrata con 250 grammi di semi di lino e sottoponendosi ai controlli di un ente certificatore esterno (il Csqa).

Il Latte QV Soligo arriva ai consumatori garantendo, quindi, non solo un controllo rigoroso della filiera, ma anche particolari qualità organolettiche come la naturale presenza di benèfici Omega 3. Il nostro consumatore può persino guardare in faccia l’agricoltore che ha prodotto quel singolo litro di latte: inquadrando un qr code sul tetrapack si può entrare virtualmente nell’azienda che lo ha prodotto.

Per concludere, uno sguardo al futuro. Quali investimenti strategici avete programmato?

Noi crediamo che migliorare il benessere dei nostri consumatori non significhi solo offrire loro prodotti buoni e sani, bensì anche un impegno etico per il rispetto ambientale in tutte le fasi di produzione. Per questo da tempo l’azienda ha intrapreso una strada virtuosa per ridurre l’impatto delle attività e il consumo di risorse non rinnovabili. Si è iniziato con il risparmio energetico (ad esempio nei sistemi refrigeranti), proseguendo con la riduzione del consumo di acqua, la realizzazione di un impianto di depurazione biologico avanzato, l’installazione di un impianto fotovoltaico da 800 KWatt e la progettazione dell’impianto di gas metano già ricordato.

Latteria Soligo
Alcuni dei dipendenti della Latteria.

Uno sguardo al futuro ci porta a considerare ormai prioritario il tema o meglio il ruolo del materiale plastico nel confezionamento dei nostri prodotti. Un tema attuale che sarà oggetto di impegni nella ricerca per assicurare ai nostri “prodotti perfetti” un elevato grado di sostenibilità.
Sempre in tema di futuro, fondamentale resta il sostegno sociale e l’attenzione verso un territorio in cui Latteria Soligo opera sin dalla sua nascita: è nostra intenzione proseguire con diversi progetti a favore di chi ha bisogno e sempre in sinergia con le istituzioni del territorio.


La cooperativa in pillole

Denominazione: Latteria Soligo soc. agr. Cooperativa.
Sede principale: a Farra di Soligo (Tv).
Cinque stabilimenti produttivi: Farra di Soligo (Tv), San Donà di Piave (Ve), Mareno di Piave (Tv), Breganze (Vi), San Giacomo di Veglia (Tv).
Aziende agricole associate: 250.
Dipendenti: 130.
Produzione: 900mila quintali/anno di latte lavorato.
Fatturato: 72 milioni.
Presidente: Lorenzo Brugnera.
Sito web: www.latteriasoligo.it
Facebook: @latteriasoligo
Instagram: latteriasoligo


Le 21 cooperative di “Verde Latte Rosso”

Questo è l’undicesimo articolo che IZ dedica alle ventuno cooperative lattiero-casearie riunite nell’Alleanza Cooperative Agroalimentari che hanno promosso e finanziato la campagna di comunicazione Verde Latte Rosso, con l’obiettivo di raccontare l’eccellenza del latte italiano e delle sue produzioni di qualità.
Nei nove numeri scorsi dell’Informatore Zootecnico sono stati pubblicati report sulla Latterie Plac di Cremona, sulla TreValli Cooperlat di Jesi, su Arborea, su Ca’ de’ Stefani, sul Consorzio zootecnico di Vicenza, su Latte Maremma, su Lattebusche, su Latterie Vicentine, su Granterre/Parmareggio, su Piemonte Latte.
Ora è la volta dunque di Latteria Soligo. Seguiranno singoli articoli sulle altre cooperative.


Ecco l’elenco completo delle cooperative (l’ordine di pubblicazione potrebbe variare).
Plac Fattorie Cremona
TreValli Cooperlat
Latte Arborea
Ca’ De’ Stefani
Consorzio Provinciale Zootecnico e lattiero-caseario, Vicenza
Latte Maremma
Lattebusche
Latterie Vicentine
Granterre/Parmareggio
Piemonte Latte
Latteria Soligo
Granarolo
San Donato
Sant’Andrea
Santangiolina
Pennar di Asiago
Soresina
Trentingrana
Valsabbino
Venchiaredo
Virgilio

Latteria Soligo, obiettivo qualità - Ultima modifica: 2020-07-02T08:40:11+00:00 da Redazione Dairy